1.1 LA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE
La legge sul diritto d’autore indonesiana (legge n. 19/2002) e ulteriori regolamenti di attuazione, tutela le creazioni scientifiche, dell’arte e della letteratura. Le opere sono tutelate per tutta la vita dell’autore e per i 50 anni successivi alla sua morte. L’opera tutelata può, ma non è necessario per la sua esistenza, essere registrata presso il Ministero della legge e dei diritti umani, è trasferibile e può essere divisa in modo da consentire lo sfruttamento commercialmente dei diversi aspetti di una stessa creazione.
1.2 BREVETTI
Le invenzioni tecnologiche sono protette dalla legge sui brevetti del 2001 (legge n. 14/2001). Non sono brevettabili, inter alia, le teorie e i metodi nel campo della scienza e della matematica, le creature viventi (ad eccezione dei micro-organismi), i processi biologici essenziali nella produzione di piante o animali (ad eccezione dei processi non biologici o microbiologici) e i trattamenti medici o farmaceutici applicati sugli esseri umani e/o animali.
Gli stranieri devono servirsi di un avvocato al fine di presentare la loro domanda di registrazione di brevetto (in lingua indonesiana) presso la Direzione generale dei diritti di proprietà intellettuale. In alcuni casi, il richiedente può rivendicare il diritto di precedenza se è titolare di un brevetto in un altro paese sotto una convenzione internazionale. I brevetti sono trasferibili (in tutto o in parte), sono garantiti per 20 anni e non sono prorogabili.
1.3 MARCHI
Ai sensi della legge indonesiana sui marchi commerciali del 2001 (legge n. 15/2001), il diritto di marchio commerciale viene concesso attraverso un atto di registrazione presso il competente ufficio marchi.
La registrazione tempestiva è fondamentale: infatti il procedimento di eliminazione dei marchi pirata è piuttosto complesso.
La registrazione può essere rifiutata dall’ufficio marchi per diversi motivi, per esempio nel caso in cui il marchio non abbia alcun elemento distintivo. Il processo di registrazione richiede solitamente dai 12 ai 18 mesi, anche se a causa delle numerose richieste pendenti potrebbe richiedere tempi più lunghi.
1.4 IL DIRITTO DI PROPRIETÀ SUI BENI IMMOBILI
Gli stranieri residenti in Indonesia hanno il permesso di acquisire diritti sui beni immobili solo per uso abitativo. La durata del diritto di proprietà è limitata ad un periodo massimo di 25 anni, prorogabile per altri 25 anni sempreché lo straniero sia ancora domiciliato in Indonesia. A causa della perdurante incertezza della normativa applicabile, solo pochissimi stranieri hanno acquisito beni immobili per uso abitativo. Gli stranieri possono affittare terreni e edifici. Attualmente è in corso un processo di deregolamentazione in materia di proprietà straniera di terreni, si ritiene tuttavia che sia improbabile che detta regolamentazione venga introdotta prima delle elezioni presidenziali del 2014.
Le Società PMA sono autorizzate ad acquistare terreni con il diritto di costruzione (Hak Guna Bangunan), il diritto d’uso (Hak Pakai) e il diritto di coltivazione (Hak Guna Usaha). Il diritto di costruzione conferisce il diritto di costruire sul terreno e di occuparlo per 30 anni, con un diritto di proroga per ulteriori 20 anni e un diritto di rinnovo per ulteriori 30 anni. Il diritto d’uso di terreni demaniali o diritto di gestione dei terreni può essere concesso per un massimo di 25 anni, con facoltà di proroga per altri 20 anni e può essere rinnovato. Il diritto di coltivare dà diritto ad utilizzare i terreni di proprietà dello Stato ad uso agricolo per 35 anni, con un diritto di proroga per altri 25 anni. Le Società PMA hanno inoltre il diritto di affittare terreni o edifici.
1.4.1 GARANZIE
I diritti fondiari possono essere ipotecati (Hak Tanggungan). L’ipoteca copre edifici esistenti o futuri, le piante e le coltivazioni, indipendentemente dal fatto che siano di proprietà dell’intestatario del diritto sul terreno. L’ipoteca deve essere eseguita sotto forma di atto notarile e sarà efficace dalla registrazione presso l’ufficio territoriale pertinente.
Gli investitori stranieri che intendono acquistare proprietà o costituire delle garanzie sulle stesse dovrebbero avvalersi di una consulenza professionale al fine di assicurarsi che tutti i requisiti formali siano stati rispettati, infatti è comune in alcune zone dell’Indonesia il rilascio di certificati catastali falsi e l’esistenza di reclami o controversie che hanno ad oggetto la proprietà di terreni.
1.4.2 TERRENI CERTIFICATI E TERRENI NON CERTIFICATI (ADAF)
Il diritto di proprietà terriera in Indonesia può avere ad oggetto (i) terreni certificati e (ii) terreni non certificati (adat). I terreni certificati sono registrati presso l’ufficio territoriale competente del luogo in cui si trova il terreno. Il diritto di proprietà certificato è disciplinato dalla legge agraria del 1960 (“BAL”).
I cinque diritti sui terreni certificati sono:
– il diritto di proprietà (Hak Milik)
– il diritto di coltivare (Hak Guna Usaha)
– il diritto di costruzione (Hak Guna Bangunan)
– il diritto d’uso (Hak Pakai)
– il diritto di gestione (Hak Pengelolaan).
Ai sensi del BAL, i suddetti diritti sono primari a differenza di quelli detti secondari in quanto concessi dai titolari dei diritti primari ai terzi sulla base di un accordo reciproco. Esempi di diritti secondari sono il pegno (hak gadai) e il contratto di locazione (hak sewa).
La terra non certificata, che viene spesso chiamata terra adat, non è registrata presso l’ufficio territoriale competente e non può essere di proprietà di una società fino a quando non è certificata.
1.5 IL DIRITTO DEL LAVORO – CENNI
Il Ministero del Lavoro e dell’Immigrazione (Kementerian Tenaga Kerja dan Transmigrasi) è responsabile degli aspetti lavoristici e verifica l’attuazione degli obiettivi e degli standard dei rapporti di lavoro, come stabiliti dalle leggi sul lavoro. Uno degli obiettivi è stato quello di aumentare i salari minimi e migliorare gli standard di lavoro dei lavoratori indonesiani. La legge sul lavoro (legge n. 13/2003), quasi completamente attutata insieme ai relativi regolamenti, ha apportato importanti modifiche nella gestione delle risorse umane.
Tutto il Paese presenta differenze circa il minimo salariale: i centri urbani tendono ad avere tabelle salariali molto più alte rispetto alle zone rurali. Il salario minimo mensile nell’anno 2012 variava da Rp 1.050.000 (West Nusa Tenggara) a Rp 1.529.150 (Jakarta), a seconda della regione.
I datori di lavoro che impiegano più di 10 dipendenti o che pagano stipendi in misura superiore ad un Rp 1.000.000 al mese (attualmente pari a circa US$ 110), sono tenuti a fornire l’assicurazione infortuni e sulla vita ai loro dipendenti. I datori di lavoro devono anche fornire un sistema pensionistico attraverso l’organizzazione delle assicurazioni sociali dei lavoratori (Jaminan Sosial Tenaga Kerja, “JAMSOSTEK”).
E’ probabile che prossimamente l’assicurazione JAMSOSTEK venga sostituita con un sistema più completo di sicurezza sociale maggiormente in linea con la struttura del Singapore Central Provident Fund.
L’istituzione dei sindacati dei lavoratori sta diventando sempre più comune in Indonesia. Controversie di lavoro sono in genere risolte attraverso negoziati tra datore di lavoro e dipendente. Se non si riesce ad addivenire ad una soluzione transattiva, entrambe le parti possono chiedere l’intervento del Ministero del Lavoro e dell’Immigrazione al fine di risolvere la controversia attraverso la mediazione, l’arbitrato o la conciliazione. La parte che ritenesse di non essere soddisfatta dal risultato della transazione può instaurare una causa dinnanzi al giudice del lavoro.
In Indonesia, mentre il lavoro non qualificato o scarsamente qualificato esiste in misura rilevante, scarseggia, invece, la manodopera qualificata, di conseguenza i salari delle posizioni manageriali sono nettamente superiori a quelli della manodopera non o poco qualificata. Personale in servizio dall’estero è spesso impiegato come dirigente o consulente specializzato in determinati settori, gode di contratti a tempo determinato e di numerosi benefici quali ad esempio l’alloggio aziendale, auto con autista, personale di servizio e un assegno per l’educazione dei figli.
I datori di lavoro sono autorizzati ad assumere nuovi lavoratori a tempo indeterminato previo periodo di prova non superiore a tre mesi. I datori di lavoro che vogliono licenziare un dipendente dopo il periodo di prova devono rispettare le procedure previste dalla legge sul lavoro e dalle norme del “Settlement of Industrial Relation Disputes Law” (legge n. 2/2004). I contratti a tempo determinato sono consentiti solo in alcune circostanze.
Oggi in Indonesia i diritti dei lavoratori sono tutelati con maggior vigore, la qual cosa pur essendo percepita come un ostacolo agli investimenti non ne ha comunque arrestato il flusso, proprio in virtù del basso costo del lavoro.
1.6 IL SISTEMA BANCARIO – CENNI
La legge bancaria (legge n. 7/1992) è stata introdotta nel 1992 e modificata nel 1998 dalla legge n. 10/1998 al fine di codificare i recenti sviluppi registrati nel settore bancario e di migliorare l’efficienza e la sicurezza del sistema bancario. Due sono le categorie di banche esistenti: le banche commerciali e le piccole banche di credito. Il settore bancario è uno dei settori che ha subito i cambiamenti più drastici a seguito della crisi economica asiatica. Il 22 settembre 2004, il governo indonesiano ha istituito l’Indonesian Deposit Insurance Corporation (Lembaga Penjamin Simpanan, “IDIC”) che funziona quale organismo indipendente per assicurare i depositi e partecipa attivamente alla stabilità del sistema bancario.
In particolare, l’IDIC ha i seguenti compiti:
– formulare e determinare l’attuazione delle politiche in materia di assicurazione dei depositi;
– provvedere all’attuazione del programma di assicurazione dei depositi;
– formulare e pubblicare le politiche in modo da partecipare attivamente nel garantire la stabilità del sistema finanziario;
– formulare e attuare le politiche per le banche in difficoltà, che non costituiscono una minaccia sistemica;
– gestire le banche che creano un rischio sistemico.
La legge n. 7/1992 autorizzava le banche estere a costituire una filiale in Indonesia, oggi invece le banche estere possono solo stabilire uffici di rappresentanza o costituire una joint venture con una banca commerciale indonesiana. Alcuni segnali inducono a ritenere che il governo indonesiano voglia ridurre le partecipazioni straniere nelle banche indonesiane.
1.7 IL FALLIMENTO E LA SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO – CENNI
Nel 1998 il governo indonesiano ha adottato una nuova legge sul fallimento, la legge n. 4/1998, che ha rappresentato un importante passo avanti per la realizzazione di un sistema efficace di gestione dei fallimenti ed ha contribuito a migliorare la trasparenza e la fiducia degli investitori. Oggi infatti è chiaramente stabilito chi può essere dichiarato fallito, come presentare istanza di fallimento e in che lasso di tempo è necessario farlo. Nel 2004, la legge n. 4/1998 è stata sostituita dalla legge n. 37/2004, che ha introdotto una migliore disciplina in tema di liquidazione.
La legge fallimentare disciplina anche la procedura della ‘sospensione del pagamento’ (moratoria) ai sensi della quale un debitore o un creditore che ritenga il debitore non in grado di saldare i propri debiti può rivolgersi alla Corte Commerciale al fine di sospendere i pagamenti e presentare un piano contenente un’offerta di pagamento della totalità o di una parte del debito ai creditori chirografari.
La Corte Commerciale concederà una sospensione provvisoria degli obblighi di pagamento del debito e designerà un giudice di sorveglianza tra i giudici della Corte, inoltre nominerà uno o più amministratori che insieme al debitore, dovranno gestirne il patrimonio. Subito dopo la pronuncia di sospensione provvisoria degli obblighi di pagamento del debito, la Corte convoca il debitore ed i creditori noti a comparire in un’udienza da tenersi entro 45 giorni dal rilascio della pronuncia di sospensione provvisoria degli obblighi di pagamento del debito. Trascorsi 3 mesi dalla notifica della decisione di concessione di una sospensione di pagamento del debito, l’amministratore deve riferire circa le condizioni economiche del debitore; durante la sospensione degli obblighi di pagamento del debito il debitore non può, senza l’autorizzazione dell’amministratore, gestire le sue proprietà e i suoi averi.
1.8 RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE – CENNI
Gli indonesiani non hanno una natura litigiosa e vi è una generale riluttanza a sottoporre una controversia al giudice a causa non solo dell’incertezza e dell’imprevedibilità del risultato ma anche dei lunghi tempi che occorrono per giungere alla risoluzione della controversia.
1.8.1 IL SISTEMA DELLE CORTI
Esistono quattro diversi giudici: i tribunali generali, i tribunali religiosi, i tribunali militari e i tribunali amministrativi.
Il tribunale distrettuale è il giudice di prima istanza il quale esamina i casi civili e penali e le cui sentenze possono essere appellate innanzi all’Alta Corte e poi alla Corte Suprema. In caso di controversia, deve essere necessariamente nominato un avvocato abilitato.
1.8.2 L’ARBITRATO
In alternativa, una controversia può essere risolta attraverso l’arbitrato disciplinato dalla legge n. 30/1999 in materia di arbitrato e risoluzione alternativa delle controversie. Il collegio arbitrale nazionale indonesiano (Badan Arbitrase Nasional Indonesia, “BANI”) è stato istituito grazie alla camera di commercio ed è l’organo arbitrale ufficiale di risoluzione delle controversie in materia di commercio e industria.
Il lodo arbitrale, se non rispettato dalle parti, può essere reso esecutivo dal giudice.
Le sentenze arbitrali straniere saranno esecutive in Indonesia qualora il lodo sia stato emanato in un paese firmatario della convenzione sul riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere del 1958, ratificata dall’Indonesia nel 1981. L’arbitrato estero è il meccanismo di risoluzione delle controversie più utilizzato dai soggetti stranieri che stipulano contratti con società indonesiane.